Il giorno della rivoluzione del gioco per il mercato italiano dei giochi onlinecasinò, poker e con l’avvio del poker cash game. Quindi, non più una quota d’iscrizione fissa per partecipare a un torneo, ma l’adrenalina di giocare con denaro reale. Da un settore che stava dando i primi segnali di sofferenza dopo l’esponenziale crescita del primi anni (circa da gennaio a giugno -7%) si è passati, così, a un vero e proprio boom, che ha portato a migliori esiti.

Se ricordate, si parlava di una complessiva raccolta che sarebbe stata vicino ai 3,5 miliardi di euro, forse massimo 4. Ebbene, quando ancora manca all’appello il dato ufficiale del mese di dicembre, siano già arrivati a sfiorare i 6 miliardi circa, con la prospettiva di una chiusura 2011 molto vicina ai 7 miliardi di euro!

Si, perché tra cash game e tornei, da agosto in poi, la raccolta è sempre stata vicino al miliardo di euro mensile e dicembre non dovrebbe tradire le attese (nel 2010 il mese di dicembre fece registrare la migliore performance della seconda parte dell’anno, con un +5% su novembre).

Tutto questo si può riassumere in una previsione per il 2012 che, volando bassi, dovrebbe comunque superare i 10 miliardi di euro di raccolta, con buone possibilità di assestarsi tra 11 e 12.

Quasi 4 volte la chiusura 2010! Ma andiamo con ordine. Prima del 18 luglio il poker online italiano significava esclusivamente giocare i tornei, modalità unica regolamentata dal legislatore.

Modalità, però, che stava cominciando a dare dei segni di stanchezza. Dopo un gennaio di pochissimo superiore allo stesso mese del 2010 (298,5 milioni contro 297,9), tutti i mesi a seguire, infatti, hanno fatto registrare inferiori raccolte per una perdita complessiva (da gennaio a giugno) del 7% circa: da 1.652 milioni a circa 1.535.

Dunque, occorreva un cambio di direzione, che riportasse il segno positivo davanti ai numeri: quella data dal poker cash game, appunto! Ovvio, però, che la novità ha modificato completamente le scelte italiane, che si sono trasferiti in massa verso quella modalità, tralasciando, di conseguenza, il poker nella modalità torneo.

Il risultato è stato una decisa penalizzazione nella parte seconda dell’anno, con una raccolta che, dopo una discesa (agosto) sotto i 100 milioni di euro, si è attestata di poco sopra i 115 milioni.

Se si considerasse, allo stesso modo per dicembre una simile somma, nel secondo semestre la complessiva raccolta per il poker online in modalità torneo è stata vicino ai 710 milioni di euro (più sotto), oltre il 50 per cento in meno a confronto del primo semestre! Il 2011 si è chiuso intorno ai 2,250 miliardi di euro, con una secca perdita (rispetto al 2010) di 900 milioni di euro (3,145 miliardi di euro del 2010). Una discesa c’era dà aspettarsela, ma nessuno, probabilmente, avrebbe prevista così elevata.

Che il poker cash game fosse destinato a superare di molto il poker in modalità in torneo, era facilmente prevedibile, ma ci sia spettava tempi più lunghi. E al contrario i giocatori italiano di poker non ci hanno molto ad abbandonare il poker in modalità torneo, lasciando nell’aria una domanda: che fine farà il poker in modalità torneo?

I fedeli a questa modalità devono rimanere tranquilli, non verranno dimenticati, anche se la loro incidenza sulla complessiva raccolta è destinata a scendere.

Se nel 2012 influiscono per una quota che va oltre il 30 per cento (2,25 miliardi di euro su i complessivi 7, dell’anno prossimo la percentuale dovrebbe scendere (in modo abbondante) sotto il 15 per cento. Se tutti i mesi si avrà una raccolta, in media fra i 100 e 120 milioni di euro, si potrebbe raggiungere in un anno a circa 1,3/1,4 miliardi di euro, contro gli almeno 9/10 del cash game.

Ovvio, siamo nel campo delle aspettative e previsioni, ma i numeri non dovrebbero essere molto disuguali da queste.