Sono tempi di crisi e da più fronti si sta cercando di arginare la situazione dal punto di vista economico, un momento tra i più difficili degli ultimi anni. Lo scorso 9 novembre è stato pubblicato un provvedimento che contiene una delle misure che servirà a incassare un miliardo e mezzo di euro per l’Erario. Si tratta di un’imposta sui giochi. A essere soggetti a questo nuovo salto, che prevede un prelievo del 6%, sono tutte le vincite conseguite per importi superiori a 500 euro.

Ma non solo questo. La tassa del 6% sarà applicata, infatti, non solo ai giochi sia nelle forme tradizionali “gratta e vinci“, “SuperEnalotto“, e così via, bensì anche alle sue forme del gioco online. Infatti, è possibile, che nelle prossime settimane e con decreti singoli la tax possa essere ampliata anche alle forme  di raccolta di gioco a distanza come poker online, casino online, bingo online, eccetera. Ad oggi questo prelievo, per i vincitori, era previsto soltanto sul gioco del Lotto.

Dalla tassazione nuova restano immuni le scommesse sportive, visto che cosa già pagano i titolari delle agenzie, e le “new slot”, che poi non sono altro che le conosciute “Slot machine” presenti nei circoli e bar: consentono al massimo vincite da 100 euro. Tra poco tempo, nascerà nel Vecchio Continente il “SuperEnalotto europeo” e per il gioco del Lotto, ha spiegato R. Ferrara direttore dell’AAMS. ci sarà “diverso orario di gioco”.

E’ in previsione una rimodulazione della Tax sui giochi (non sui player in questo caso) e del payout (la % di vincita dei giochi singoli). “Si è cercato di distribuire il carico in un modo decisamente equo,  senza penalizzare nulla” ha dichiarato R. Ferrara. Di certo la manovra posta in atto può considerarsi equa, in quanto, prendendo come presupposto per la sia applicazione un parametro numerico – vincita conseguita pari o superiore a 500 euro – è destinata a colpire tutti, indistintamente.

Tuttavia, nell’ambito del poker online, dove avviene già un prelievo del 3%, l’incidenza dell’imposizione non è del tutto irrilevante. Sicuramente la congiuntura economica mondiale chiede scelte decise, e tuttavia non si può trascurare che il settore della raccolta giochi è stato quello che meglio è riuscito a reggere in questo momento di crisi economica; una scelta impositiva di questo tipo, potrebbe (è un nostro parere) rischiare di disincentivare i giocatori dal continuare in questa forma di “investimento” preferendo altre specialità. Non ci rimane che attendere (come sempre) e vedere come andrà a finire. Nel frattempo buon gioco a tutti i nostri utenti!