Casinò ItaliaNei dati diffusi dall’ECA e pubblicati da Federgioco, sembrava che i casinò tradizionali italiano avessero superato i momenti difficili, per poi scoprire che i dati non erano esatti. Già qualche giorno passato, l’ECA (European Casino Association) aveva rilasciato i numeri relativi al mercato dei giochi casinò sul territorio italiano.

Gli addetti del settore avevano immediatamente storto la bocca, quando i dati parlavano di un 2013 di grande ripresa in termini d’incasso e neppure di così poco. Per poi capire che lo scenario non era esattamente questo.

Sempre secondo i dati ECA, su indicazione di Federgioco, le quattro sale da gioco sul territorio italiano nell’anno passato (2013) avrebbero realizzato incassi per un valore di ben 337,8 milioni di euro, con maglia rosa il casinò di Venezia con un incasso di 116,9 milioni di euro, a seguire nella classifica dei migliori, il Casinò Campione d’Italia con 93,5 milioni, 3° posto con 77,1 milioni di euro il Casinò di Saint Vincent e chiudere la breve classifica con soli 50,3 milioni di euro il Casinò di Sanremo.

Ma purtroppo i dati no sono corretti, con tanto scetticismo da parte degli addetti ai lavori, come ha voluto sottolineare Carlo Pagan (Casinò Campione delegato amministratore), una volta analizzato i numeri pubblicati. Infatti, la realtà è un’altra, nell’anno passato le sale da gioco italiane hanno realizzato incassi per circa 308 milioni di euro, un -7% nei confronti del 2012.

Ora ci si chiede come questo è potuto avvenire? Vittorio Ravà, presidente della Federgioco abbia fornito numeri non coretti? Semplicemente perché i dati pubblicati non sono errati. Ossia, sono solo diversi da quelli che solitamente sono presi in considerazione. Nei 337,8 milioni di euro incassati e poi indicati dalla federazione, sono compresivi di ulteriori forme d’incasso, per esempio le mance dei dealer o croupier, che solitamente sono fuori dai conti generali.

Questa tipologia di errore si trasporta una serie di conseguenze che vanno oltre ai gonfiati semplici numeri. Infatti, l’amministratore delegato di Campione d’Italia, ha evidenziato come la parte maggiore dei media abbia comunicato una crescita da parte dei casinò tradizionali italiani, quando la realtà dei fatti indica il contrario. Una situazione che toglie credibilità al mercato, che ormai da tanto tempo chiede degli sforzi da parte delle istituzioni per arginare il periodo difficile di questo mercato e in qualche modo superarlo.

Vero anche, che alcune sale da gioco, nel secondo semestre del 2013 e ad inizio anno nuovo sono riusciti ad arginare le perdite, come per esempio il Casinò Campione d’Italia, mentre il Casinò ligure sia riuscito addirittura a migliorare, anche se poco nei confronti del 2012. Ma dire che i casinò terrestri italiani sono in crescita è del tutto sbagliato.

Sempre secondo l’amministratore Pagan, per evitare altri errori simili nel futuro, sarebbe opportuno ripristinare le comunicazioni mensili di tutti i dati delle sale da gioco, come avveniva prima. Ma ormai la delusione c’è stata!