Ormai siamo a fine anno e la situazione del poker live è tuttora fermo. Il direttore dei giochi di AAMS quasi un anno fa aveva dichiarato imminente del regolamento predisposto sulla base delle disposizioni della norma di legge del 2009 (art. 24, commi 27 e 28, della legge 14/07/2009, n. 88). In verità, come abbiamo già descritto allora, la stessa Authority considera insoddisfacente il regolamento che esce da quelle norme e nessuno ha voglia di pubblicarlo.

Come hanno reagito i giocatori di poker a questo spiacevole stato di cose? Nei mesi immediatamente successivi all’emanazione della famigerata circolare del Ministero degli Interni, che invitava le questure alla “zero tolleranza” nei confronti del poker sportivo praticato dai circoli si è assistito ad una drastica riduzione delle attività di gioco.

La pratica del gioco però non si è certo azzerata. Gran parte delle poker room live o circoli dei giocatori, consapevoli dei rischi, interruppero l’attività di gioco, molti altri continuano a giocare, in parte in modo clandestino, in parte alla luce del giorno.

Azzardiamo che il volume di attività nel momento di minimo si sia ridotto ad un terzo, prevalentemente clandestino. progressivamente, nel corso del 2010 si è assistito di nuovo aduna crescita delle attività di gioco palesi, anche con l’organizzazione di eventi importanti con centinaia di giocatori e buy-in analoghi a quelli dei side-games svolti nei casinò.

Questa ripresa è avvenuta in molte parti d’Italia al sud ed al centro ma anche al nord, pur se in modo disomogeneo in relazione ai differenti atteggiamenti delle questure che solo in pochissime realtà effettuano un’azione di controllo incisiva… fermo restando però che il rischio di una denuncia penale rimane. Solo emblematicamente rappresentative di questa situazione “selvaggia” le sentenze del “Tar” che intervengono sulla materia, le quali, con tutto il rispetto per la magistratura amministrativa potrebbero essere definite più “opinioni” che giudizi visto che a partire dalle stesse premesse giungono a conclusioni opposte.

C’è chi dice che, in attesa del regolamento, si può giocare e chi invece dice che, siccome deve uscire il regolamento, non si può. Si può tranquillamente affermare che la permanenza di una situazione la cui ambiguità non può essere addebitata allo Stato (in generale, vista la numerosità degli Organi coinvolti) determina una situazione di rischio del cittadino della quale egli pare decisamente più vittima che colpevole. Avvicinandosi la fine dell’anno questo sarebbe il momento migliore per un regalo di Natale ai giocatori di poker.

Le leggi finanziarie nel corso di diversi anni sono sempre state il veicolo più adatto per l’adozione di provvedimenti normativi sui giochi. Anche al fine di contribuire alla generazione di cassa per lo Stato, naturalmente. la norma sul poker in forma di torneo che dovrebbe sostituire attualmente vigente è stata “pensata”. Purtroppo la debolezza attuale di maggioranza ha portato a non introdurre nel maxiemendamento del Governo al progetto di legge finanziaria le proposte sui giochi a carattere espansivo. Ad oggi la Camera ha approvato il disegno di legge, come il Senato.

Però non si sa mai. L’iter non ancora concluso (sembra). Si può dare per scontato che una nuova norma prevederebbe l’affidamento di concessioni vere e proprie assegnate presumibilmente mediante bando di gara, per l’esercizio di sale da poker a fronte del pagamento di un corrispettivo una tantum “sostanzioso”.

La selezione o gara sarebbe aperta a tutti i soggetti in possesso di determinati requisiti tecnico-organizzativi ed economico-finanziari, come impongono le norme europee. I concessionari attuali di altri giochi sarebbero avantaggiati perché più facilmente in possesso dei requisiti che i non concessionari dovrebbero dimostrare di possedere in altri modi.

La nuova concessione imporrebbe evidentemente requisiti di sicurezza e controllo sulle strutture, i sistemi, le procedure ed il personale. Sarebbe richiesto il possesso dell’autorizzazione di polizia articolo 88 TULPS, nato per le sale scommesse ed imposto alle sale bingo ed ora anche alle nuove sale VLT.

Per concludere, le nuove sale da poker che, ci saranno, anche se magari non sarà questa finanziaria a portare la soluzione che ci attendiamo, per i requisiti richiesti avranno costi di struttura incompatibili con dimensioni molto piccole. L’aspettative sono che il mercato possa assorbire tra le 250 e 400 di tali strutture, con un movimento annuale buy-incompreso tra 2 e 6 milioni di euro. E ci si aspetta che finalmente non vengano posti assurdi vincoli ai livelli di gioco perché altrimenti l’offerta di gioco non sarebbe economicamente compatibile.

Queste poker room saranno molto spesso ospitate in strutture che offrono altri contenuti di gioco e intrattenimento ed economie di costi. In particolare le sale VLT che stanno nascendo sul territorio in questi mesi e le sale bingo stanno preparando il posto ai tornei di poker sportivo.