Una volta, diciamo nella vecchia generazione, vivevano le feste di Carnevale in modo molto diverso: i costumi andavano dagli eroi come Superman e Zorro ai più regionali Arlecchino e Pulcinella, senza l’infinita varietà di personaggi dei cartoni animati di oggi. Adesso come era il periodo dei dolci come le frittelle e le chiacchiere sembra trasferito direttamente a ogni torneo di poker, dove di Pulcinella o Arlecchino ne trovate in quantità smisurata! Avete mai provato a contare il numero di giocatori senza un’etichetta a un torneo di poker live? E’ più o meno come cercare il classico ago nel pagliaio.
Oltre alle considerazioni scontate sull’italiano medio, disposto a tutto per ricevere qualcosa gratis e vivere il suo momento di popolarità, è evidente come la proliferazione di poker room italiane e internazionali (.it e .com) sembri davvero senza arresto. Diversi sono i motivi che spingono nuovi investitori ad allocare risorse economiche nel settore del poker e casino game e lanciarsi quindi in sfide imprenditoriali in un modo, a volte, conosciuto solo per i giocatori.
In prima il boom del mercato, inatteso a tal punto da rendere carta straccia qualsiasi previsione fatta e qualsiasi business plan, persino quelli più ottimisti. In questo caso le aziende italiane si sono mosse con velocità, comprendendo con prontezza l’opportunità e rallentando l’invasione degli stranieri. Successivamente, ancor più inattesa e sorprendente si è rilevata la tenuta del mercato, esauriti l’entusiasmo e la moda iniziali.
I dati di inizio anno 2011 dimostrano come il settore sia in ottima salute e come lo straordinario impegno di tutti gli addetti ai lavori abbia portato alla creazione di un movimento sostenibile fatto di federazioni, testate di giornali, programmi tv e altro ancora, che ne garantiscono un buon ricambio di appassionati e un numero crescente di posti di lavoro.
In tutti questi elementi sembrerebbero disegnare il ritratto della gioia, ma non è così. Infatti, tutti i nuovi mercati entrano prima o poi in processo di consolidamento fatto di fusioni, acquisizioni e purtroppo anche fallimenti. Le strette legali e/o fiscali non fanno altro che velocizzare questo processo. Inoltre, tutte le storie di successo sopravvivono grazie a un management preparato; la sola “buona idea” non è mai sufficiente nella fase di maturità del prodotto. Quali sono allora gli elementi che caratterizzano una poker room online sana, solida e soprattutto con futuro florido?
Ecco una combinazione imprescindibile 1. La legalità
Elemento che sarebbe scontato in qualsiasi settore commerciale, ma che non lo è decisamente per il mercato del poker, in bilico tra .it e .com. Giocare sul .com non da alcuna garanzia al giocatore e lo rende automaticamente un evasore fiscale. La poker room online potrebbe senza alcun motivo chiudere tutti i conti di gioco da un giorno all’altro, lasciando i propri clienti con nulla in tasca, senza la possibilità di rivalersi in alcun modo.
A questo va aggiunto il rischio connesso all’evasione fiscale, che cresce esponenzialmente con l’ammontare di capitale che si preleva da una poker room online internazionale (.com). Visti gli interessi economici in gioco, di sicuro una stretta legale imposta dallo Stato o dalla Comunità Europea potrebbe far svanire una buona percentuale delle poker room che attualmente sopravvivono, ma che non avrebbero l’interesse e le risorse finanziarie per regolarizzare la propria posizione comprando una licenza.
2. Quota di mercato e raccolta
Forum, agenzia di stampa e riviste specializzate forniscono un dettaglio mensile delle performance di tutte le principali poker room .it. Essere parte di un network può aiutare anche poker room medio piccole ad acquisire la liquidità necessaria per garantire l’esistenza del prodotto, ma raggiungere la massa critica in termini di fatturato per garantirsi un utile è questione ben diversa. La quota di mercato è invece un termometro che, seppur viziato da imprecisioni, fornisce un’indicazione dello stato di salute di una sala da gioco. Probabilmente non conoscerete mai il fatturato o la quota di mercato (d’altronde non esiste un vero mercato) di una .com e questo è certamente un ulteriore spunto di riflessione.
3. Marketing e Strategia
Distribuire etichette e pagare buy-in rappresentano spesso le uniche azioni di marketing intraprese da room improvvisate. Sebbene molto utili, queste attività non forniscono spesso un ritorno diretto (pensate per esempio a un giocatore che per sfortuna non ottiene risultati e non conquista alcun tavolo televisivo) e vanno inquadrate in una strategia di marketing molto più complessa che si compone di altri elementi fondamentali: promozioni che vanno ben oltre la semplice rakeback, costosissime campagne pubblicitarie TV, affiliazioni e altro ancora.
Si parla e si scrive tantissimo di gioco responsabile ma nessuno parla di “sponsorizzazioni responsabili”. Eppure, nonostante il mercato italiano sia ancora relativamente giovane, vi sono innumerevoli casi di contratti di sponsorizzazione interrotti prematuramente da parte di poker room che sono fallite prima ancora di arrivare a compiere un anno di vita.
Un giocatore dovrebbe quindi fare un’analisi ben precisa di quello che gli viene proposto e di quali sono le conseguenze. Per esempio, essere il testimonial di una poker room illegale può danneggiare la mia immagine? Il contratto che sto firmando ha valore nella mia giurisdizione e se non viene rispettato posso appellarmi senza incorrere in costi altissimi? C’è un progetto che va oltre la mia presenza ai tornei dal vivo? Se la poker room vuole una parte della mia vincita è davvero un contratto di sponsorizzazione?
Prima di lasciare tutto e prendere parte alla grande sfilata delle patch è importante che ogni giocatore valuti le possibili conseguenze di legarsi a un marchio illegale, instabile finanziariamente e che si muove brancolando nel mercato senza una strategia di marketing definita. Non si acquista alcuna visibilità e si rischia di essere abbandonati troppo presto: questo è sicuramente un prezzo troppo alto da pagare in cambio di qualche buy-in e la possibilità di dire ai parenti e amici di essere in un “Team Pro”.