Bello, divertente,veloce, immediato… Scopa King e appena stato lanciato sul sito di King ed è già un successo tra i giocatori. Una prova? Il 22 luglio si e chiuso un torneo jackpot con un montepremi superiore ai 3.000 euro! Chi non sa giocare a Scopa farà quindi meglio a rivolgersi agli anziani del bar sotto casa e cercare di impararne tutti i trucchi e i segreti, perché una vincita del genere vale bene un po’ di esercizio con le carte da gioco e l’investimento di 1 euro come diritto di ingresso.

Anche per i neofiti, comunque, ci sono buone speranze di vittoria e tante certezze per quanto riguarda il divertimento che si prova durante le partite. Questa versione offerta da King ha un approccio molto leggero al gioco e si presenta in una veste grafica colorata che richiama un po’ le atmosfere da osteria di campagna, con tanto di tovaglia a quadretti bianchi e rossi.

La visualizzazione e ottima, le carte sono abbastanza grandi per poter essere identificate senza problemi e il sistema di controllo si basa unicamente sul mouse. Si selezionano le carte da prendere con un clic e poi si trascinano sul tavolo quelle che si hanno in mano per giocarle.

E’ semplicissimo anche per chi ha poca dimestichezza con il computer e il gioco in se si presta bene a essere affrontato da chiunque. La Scopa, infatti, si basa su regole molto elementari che non e per niente difficile afferrare già dopo poche partite. La mano è di tre carte e sul tavolo ne vengono distribuite quattro all’inizio della mano. La presa si effettua su carte delle stesso valore di quelle che si possiedono – per esempio un 4 prende un 4 – eppure sommando il valore di quelle sul tavolo – lo stesso 4 può prendere un 3 e un Asso – ma a condizione che non ci sia un singolo quattro disponibile, altrimenti la presa è obbligatoria sulla carta dello stesso valore.

Se la presa ripulisce tutte le carte in tavola allora si realizza una Scopa, che nel gioco reale vale 1 punto (in Scopa King 1.000). Gli altri punti vengono assegnati per il maggior numero di carte raccolte a fine partita, per gli Ori, cioè chi è riuscito a catturare il maggior numero di carte di denari, e per la Primiera che, semplificando le regole originali, consiste nel maggior numero di 7 oppure, in caso di parità, di 6. Per ognuna di queste categorie vengono assegnati altri 1.000 punti.

infine ci sono due carte più preziose delle altre: una è il famigerato Sette Bello, che e il 7 di Denari. L’altra è il Re Bello, ovvero il Re di Denari. Ognuna di queste carte vale l punto (1.000 nella versione online) e sono quindi tra le più ambite. Nel gioco reale non sempre il Re Bello viene considerato una presa da 1 punto, ma in Scopa King é proprio quello che succede ed e una delle pochissime differenze rispetto al gioco vero. L’altra, più evidente, è che la partita è ridotta a una sola mano in stile “o la va o la spacca” e con un limite di tempo di due minuti.

Può sembrare poco, ma in realtà 120 secondi sono più che sufficienti per terminare l’incontro e, dopo qualche partita, ne basteranno molti di meno per giungere alla conclusione. Essere veloci permette di garantirsi un bonus migliore sui secondi risparmiati. E’ importante sfruttare questa opportunità per 3 battere l’avversario nelle partite testa a testa, dove i due contendenti sfidano il computer e confrontano i rispettivi punteggi per decretare il vincitore.

E’ ancora più importante nei tornei jackpot, dove ci sono molti giocatori in lizza e bisogna cercare di portarsi a casa il maggior numero di punti. Le partite si giocano sempre contro il computer, che pur non potendo contare sulla tipica creatività umana si rivela comunque un avversario tosto e impegnativo da battere.

Qualcuno potrà obiettare che un gioco come la Scopa manca di tutte le finezze e delle strategie raffinate dei classici come il Poker, ma non e esattamente così. Occorre una buona memoria visiva per ricordarsi le carte uscite e riuscire a fare “ballare” l’avversario attorno a una carta per lui imprendibile rimasta sul tavolo. Tenere conto dei Re, dei Sette e degli Ori è particolarmente importante, dal momento che è proprio attraverso queste prese che si vincono le partite. Si impara velocemente che prendere a tutti i costi non è sempre la strategia migliore.

A volte è più conveniente lasciare le carte sul tavolo per aprire più combinazioni di presa, stando sempre attenti a non rimanere “sotto”, cioè a lasciare una carta singola sul tavolo rischiando cosi di concedere una Scopa all’avversario. Il gioco è congegnato molto bene e le partite brevi, pur togliendo un po’ del senso di sfida delle partite a più mani, possiedono quella caratteristica da “una tira l’altra” che fanno venire voglia di giocare ancora.

E, del resto, se l’entità dei jackpot è di questa portata non c‘è niente di strano a volerci provare. Attenzione, però: la fortuna serve, ma da sola non basta a vincere! ORIGINI E VARIANTI Il gioco della Scopa sembra essere originario delle terre spagnole, alcuni sostengono addirittura che fosse giocato già nel’400, con il titolo di Escoba, oppure Scarabuciòn o anche Primiera. Era molto praticato dai marinai del porto di Napoli, che pare usassero questo gioco per mettere in palio il bottino delle loro scorrerie ai danni dei ricchi e dei nobili.

Da Napoli poi il gioco si diffuse in tutta Italia e ne esistono moltissime varianti, come la Scopa d’Assi, lo Sbarazzino, la Scopa a 15 e la Scopa Ciapa No. Persino il celebre Rubamazzo deriva in qualche modo dall’originale gioco della Scopa.